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Tra la fine del XII secolo e i primi decenni del successive, un piccolo numero di potenti lignaggi si afferma al vertice della nobiltà romana e laziale : i cosiddetti barones Urbis. Questo libro analizza il processo attraverso il quale un'aristocrazia di recente nascita, ma eccezionalmente dinamica, è riuscita ad accumulare, anche al di là dei confini laziali e dello Stato della Chiesa, un numero impressionante di possedimenti signorili.
Grazie alla consistenza delle loro risorse finanziarie, politiche e militari, i baroni hanno imposto sulle campagne una forma di dominio molto forte, e destinata a perpetuarsi nei secoli a venire. Oltre all'analisi della creazione e della composizione dei patrimoni signorili, Baroni di Roma propone sia una ricostruzione sistematica delle genealogie, colmando alcune lacune e correggendo le distorsioni e gli errori trasmessi dai precedenti lavori, sia uno studio delle pratiche di successione di queste grandi famiglie che dettero alla Chiesa papi, cardinali, grandi prelati e, non da meno, condottieri e funzionari.