Laureatosi in Filosofia a Torino sotto la guida di Luigi Pareyson, ha insegnato Estetica in diverse Università italiane ed è attualmente Professore Ordinario dell'Università di Firenze, della quale è stato anche Prorettore. Collabora con alcune testate nazionali, come "Repubblica" e "Micromega". Ha affiancato all'attività di filosofo anche quella di romanziere. Dal 2012 è Assessore alla Cultura della Città di Firenze.
Il suo pensiero si è sviluppato a partire da un'originale interpretazione della lezione ermeneutica ed esistenzialista (soprattutto di Nietzsche, Heidegger e Pareyson).
Fondamentale, per la sua opera, è una concezione della filosofia come un discorso che trova i suoi contenuti fuori di sé: nell'arte, nel mito, nella rivelazione religiosa. Il pensiero di Givone vuol dunque essere interpretazione in atto di quei testi in cui arte e religione chiamano in causa la filosofia; per questa via egli è tornato a interrogarsi sulla portata del romanticismo, riconoscendo in quel movimento l'origine storica di una problematizzazione del valore di verità dell'esperienza estetica, che ancora oggi appare densa di implicazioni e tutt'altro che esaurita.
Givone, infine, trova un punto di convergenza di arte e religione nella nozione di "pensiero tragico": con questo termine egli non intende ripristinare una visione eroica o patetica dell'esistenza, che non può più essere nostra, ma sottolineare l'attualità di un pensiero che non arretra di fronte al carattere irriducibilmente enigmatico dell'essere e dell'esistere.
Tra i suoi libri: Kant e la storia della filosofia (1972); Hybris e melancholia (1974); William Blake.
Arte e religione (1978); Dostoevskij e la filosofia (1984); Storia dell'estetica (1988); Disincanto del mondo e pensiero tragico (1988); Storia del nulla (1995); Favola delle cose ultime (1998);Eros/Ethos (2000); Nel nome di un dio barbaro (2002); Prima lezione di estetica (2003); Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo (2005); Non c'è più tempo (2008); Storia dell'estetica (2008); Il bene di vivere (2011); Metafisica della peste (2012).
Filosofo e uomo politico italiano.
Laureatosi in Filosofia teoretica con L. Pareyson nel 1967, ha insegnato presso le università di Torino, Roma "Tor Vergata" e del Piemonte Orientale, dove dal 2005 è direttore del Dipartimento di Studi Umanistici. Dopo aver soggiornato a lungo in Germania (Monaco, Friburgo, Berlino), dal 2001 al 2003 ha diretto l'Istituto italiano di cultura a Berlino. Nel 2006 ha fondato la Scuola di Alta Formazione Filosofica (SdAFF) di cui è direttore. È presidente dell'Associazione Italiana per gli Studi di Filosofia e Teologia (AISFET) e membro del direttivo nazionale della Società Filosofica Italiana (SFI), nonché Senior Fellow del Collegium Budapest. Ha tenuto conferenze nelle principali università italiane e straniere e ha all'attivo numerose pubblicazioni su studi di carattere storiografico, tra queste si ricordano Schiller: la totalità interrotta (1982), Modernità e memoria (1987), Nonostante il soggetto (1995), Il presente possibile (2005), La verità del sentimento (2008). Tra i numerosi libri che ha curato si ricorda Filosofia dell'avvenire (2010).