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« Be', ma i racconti miei, si sa, son presi dallavita, ed è tutta sacrosanta verità. »Raccolta di racconti comico-umoristicidi un maestro della forma breve, MichailZoscenko, che nel corso degli anni Venti, subito dopo la Rivoluzione russa, ha godutodi grande notorietà, descrivendo in modoirriverente e dissacrante i cambiamentidella nuova società sovietica, con i suoipersonaggi tipici, gli avanzi di principi esignore aristocratiche, le belle ragazze cherestano belle ragazze con relative vicendesentimentali, nonché i pochi quattrini, unarealtà vasta di furti e piccole truffe, icapicaseggiato e il diffuso timore delledenunce, i mendicanti burocratizzati, etante altre situazioni anche deplorevolie assurde, nel grande terremoto che harivoltato ogni cosa.
I racconti, in genereusciti su riviste dell'epoca, vanno dai primianni Venti fino alla metà dei Quaranta, quando Zoscenko è costretto al silenzio dalpotere sovietico. La scelta dei testi, finora inediti in italiano, è di Sergio Pescatori (1941-2015) cui si deveanche la traduzione particolarmente vivace eaderente alla forma parlata originale; un suoampio e istruttivo saggio traccia il profilodello scrittore.
E. C.