Racconti sentimentali e satirici - E-book - ePub

Edition en italien

Michail Zoščenko

,

Manuel Boschiero

,

Cinzia De Lotto

,

Sergio Pescatori

Note moyenne 
Michail Zoščenko et Manuel Boschiero - Racconti sentimentali e satirici.
« Be', ma i racconti miei, si sa, son presi dallavita, ed è tutta sacrosanta verità. »Raccolta di racconti comico-umoristicidi un maestro della forma... Lire la suite
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Résumé

« Be', ma i racconti miei, si sa, son presi dallavita, ed è tutta sacrosanta verità. »Raccolta di racconti comico-umoristicidi un maestro della forma breve, MichailZoscenko, che nel corso degli anni Venti, subito dopo la Rivoluzione russa, ha godutodi grande notorietà, descrivendo in modoirriverente e dissacrante i cambiamentidella nuova società sovietica, con i suoipersonaggi tipici, gli avanzi di principi esignore aristocratiche, le belle ragazze cherestano belle ragazze con relative vicendesentimentali, nonché i pochi quattrini, unarealtà vasta di furti e piccole truffe, icapicaseggiato e il diffuso timore delledenunce, i mendicanti burocratizzati, etante altre situazioni anche deplorevolie assurde, nel grande terremoto che harivoltato ogni cosa.
I racconti, in genereusciti su riviste dell'epoca, vanno dai primianni Venti fino alla metà dei Quaranta, quando Zoscenko è costretto al silenzio dalpotere sovietico. La scelta dei testi, finora inediti in italiano, è di Sergio Pescatori (1941-2015) cui si deveanche la traduzione particolarmente vivace eaderente alla forma parlata originale; un suoampio e istruttivo saggio traccia il profilodello scrittore.
E. C.

Caractéristiques

  • Caractéristiques du format ePub
    • Taille
      1 869 Ko
    • Protection num.
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À propos des auteurs

Michail Zoscenko (1894-1958) partecipa alla Prima guerra mondiale e nel 1919 entra nell'Armata Rossa, ma per i postumi del gas è presto congedato. Incomincia a scrivere parodie, critiche e racconti sentimentali che lo rendono molto popolare. Nel 1928 protesta per le misure contro gli scrittori umoristici. Nel 1934 entra nella direzione dell'Unione Scrittori, mentre attorno a lui continuano gli arresti politici.
Dal 1943 comincia la sua caduta in disgrazia; le sue opere sono considerate politicamente dannose e lui calunniatore del popolo sovietico. Verrà escluso dall'Unione Scrittori. Dal 1956, con Chruscëv, gli è permessa qualche pubblicazione e ottiene una pensione, di cui gode per poco. Muore il 22 luglio 1958.

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