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C'è una giustizia processuale, ma ne esiste anche un'altra, a cui si può arrivare soltanto attraverso le relazioni umane, che non si può imporre con le norme e i codici. Come la giustizia di strada, che si riconosce nel saluto a mano aperta del pedone all'automobilista che si ferma per farlo passare. Mari è una giovane praticante legale che presta servizio in una comunità allestita dentro una cascina all'estrema periferia di Torino, là dove la città perde i suoi connotati.
Tutte le mattine, alla guida di un furgone con il logo dell'associazione, 3L - LEGALITÀ LAVORO LIBERTÀ, porta un gruppo di ragazzi con piccoli precedenti penali fino al mercato centrale di Porta Palazzo. Lungo la strada si ferma di continuo per far passare i pedoni, suscitando le proteste degli automobilisti e l'insofferenza dei suoi passeggeri. Vuole dimostrare qualcosa. Una sera Mari viene trovata in fin di vita negli uffici della cascina e un ragazzo della 3L viene fermato mentre sta scappando dalla scena del crimine.
Alvise Sacco, il PM di turno, conosce bene la 3L: è l'esito felice di una sua vecchia indagine, un esempio di quelle "buone pratiche" della legalità che piacciono tanto all'opinione pubblica. Nel tentativo di far luce su quanto accaduto a Mari si scontrerà però con un muro di inspiegabile silenzio. C'è una giustizia processuale, ma ne esiste anche un'altra, a cui si può arrivare soltanto attraverso le relazioni umane, che non si può imporre con le norme e i codici.
Come la giustizia di strada, che si riconosce nel saluto a mano aperta del pedone all'automobilista che si ferma per farlo passare. Terzo romanzo giudiziario di Paolo Toso