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Sembra incredibile, ma in Svizzera le donne hanno votato per la prima volta soltanto nel 1971, dopo un paio di referendum e un secolo di battaglie: per il suffragio femminile, ma anche per il diritto delle ragazze all'istruzione. Fra le donne più appassionate in queste rivendicazioni c'è Adelaide Lechner, maestra italiana esule a Zurigo al seguito del fratello socialista. Lui passerà dalla parte del padrone, mentre lei resterà fedele ai propri ideali diventando esponente riconosciuta e spina nel fianco di un partito comunista che faticava ad accettare la parità di genere.
Tutto ruota intorno alla Spiegelgasse, la strada dove si trova l'appartamento in cui vive da pensionante Adelaide, che presto diventerà la tata delle bambine e dei bambini di tutto il vicinato; la stessa strada in cui ha sede il Cabaret Voltaire, luogo di ritrovo di artisti e rivoluzionari. È qui, fra la casa dei signori Kammerer e il circolo, che Adelaide farà la conoscenza di personaggi fondamentali della vita intellettuale dei primi del Novecento e maturerà politicamente, mettendo sempre in primo piano la difesa dei diritti delle donne.
Ci sono Lenin e sua moglie, Nadja Krupskaja; ci sono Tristan Tzara, James Joyce, Hans Arp, Carl Gustav Jung e molti altri. A dire il vero, la maestra dada Adelaide non è mai esistita, ma è proprio grazie alle tante « Adelaidi » rimaste sconosciute se alla fine le donne hanno potuto studiare, votare e avere riconosciuti i loro meriti.